Teatro

IL QUIRINALE. Dall'Unità d'Italia ai giorni nostri

IL QUIRINALE. Dall'Unità d'Italia ai giorni nostri

La mostra conclude le molteplici iniziative per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che hanno visto una grande partecipazione di cittadini, senza retorica, per celebrare la Repubblica, una e indivisibile come sancito dall'articolo 5 della Costituzione. Si documenta come il Palazzo del Quirinale abbia avuto una grande valenza simbolica e storica in questi 150 anni: re e presidenti hanno inteso in modo diverso il proprio ruolo.

La prima parte, a cui corrisponde il primo volume del catalogo, è stata curata da Paola Carucci e si occupa della parte documentaristica. L'arco di tempo è distinto fra monarchia e repubblica; nella monarchia sono evidenziate tre fasi: quella liberale, quella della dittatura e quella della transizione (dal settembre 1943 al 1946); nella repubblica pari spazio hanno tutti i presidenti. All'inizio l'unità nazionale è in aperto conflitto con la Chiesa, documentato da giornali e foto. I sovrani sabaudi avranno una presenza massiccia nella vita quotidiana, oggi diremmo una presenza “mediatica” in quanto si distribuiscono cartoline di ogni evento familiare, si procede all'intitolazione di strade e scuole. A confronto la presenza dei presidenti è più discreta: all'estero saranno sempre i rappresentanti della Nazione, all'interno all'inizio hanno un ruolo discreto, quasi “notarile”, poi la presenza diventa man mano più “tangibile”. Ma non così nel patrimonio culturale.

La seconda parte, a cui corrisponde il secondo volume del catalogo, è stata curata da Louis Godart e si occupa della storia del Palazzo e del suo patrimonio artistico. Il colle è stato testimone di eventi che hanno cambiato la storia dell'Occidente e quindi del mondo moderno con presenze sin dall'epoca romana. Nel percorso pochi capolavori ma emblematici della storia del Palazzo, dalle acquisizioni sabaude alla politica della conservazione e della valorizzazione durante l'era repubblicana. I Savoia ereditano un palazzo vuoto (in mostra l'inventario del novembre 1870 che precede la consegna delle chiavi) che arredano con mobili e suppellettili provenienti dalle regge preunitarie di Napoli, Firenze, Torino, Parma e Colorno. La Repubblica eredita tutto questo e diviene “custode della memoria”, incoraggiando la ricerca, favorendo i prestiti per mostre temporanee, intensificando gli studi e i restauri conservativi.

L'esposizione si snoda in ampi saloni rappresentativi della storia senza invadere gli ambienti abitualmente utilizzati per l'attività della Presidenza della Repubblica. Si inizia con la Galleria delle Regioni, dove sono esposte carrozze, automobili e moto. Poi, attraverso la rinascimentale scala del Mascarino (nella foto), si sale nel piano nobile all'ala sistina (o napoleonica), che affaccia sulla piazza. Luca Ronconi, con la collaborazione di Margherita Palli, ha pensato un percorso assolutamente non invasivo con pannelli di plexiglas ed espositori a tavolo.

Dunque una mostra che è non tanto un evento celebrativo quanto un invito a conoscere e riconoscere, attraverso i documenti soprattutto, quanto di memorabile si è svolto dentro il Palazzo per antonomasia: i documenti, testimonianza dei fatti e invito al recupero della memoria, sono accumulati in facsimile sopra ai tavoli e i visitatori li possono portare via con sé, in modo che frammenti di memoria li accompagnino anche fuori dal palazzo negli anni a venire. Nell'introduzione il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrive: “Lasciandone sullo sfondo il retaggio pluricentenario di residenza dei Pontefici e di centro del loro potere temporale, il Quirinale racconta il succedersi dei Re e dei Presidenti che da Capi di Stato hanno vegliato, nella buona e nella cattiva sorte, sul farsi e sul crescersi del nostro Stato nazionale unitario”.

Tra quadri, libri, oggetti d'arte, documenti d'archivio, foto, ritagli di giornali e tanto altro non resta che l'imbarazzo della scelta: si segnalano in particolare le foto relative al corteo funebre di Vittorio Emanuele II e alla trasformazione temporanea delle sale del Palazzo in ospedale durante la prima guerra mondiale. Un'emozione da sola, oltre l'esposizione, la visita delle sale del Quirinale e del cortile. Splendido il catalogo in due volumi, assolutamente da avere come testimonianza di memoria.

Roma, Palazzo del Quirinale, fino al 17 marzo 2012, aperta da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18,30, domenica dalle 8,30 alle 12, chiusa i lunedì e nei giorni 8/18/20/21/24/25/26/31 dicembre e 1/6 gennaio, ingresso gratuito, catalogo Civita, website www.quirinale.it www.civita.it